TIGULLIO – Arenzano. Incontro Regionale Commissione Pastorale dello Sport. Insieme al Vescovo referente Regionale Mons. Antonio Suetta presente Don Alessio Albertini Assistente Nazionale CSI
Lunedi 28 ottobre presso il santuario bambino Gesù di Arenzano si è svolta la quarta riunione della pastorale dello sport organizzata dalla CEL (Conferenza Episcopale Ligure).
Ad introdurre i lavori monsignor Antonio Suetta vescovo di Ventimiglia-Sanremo delegato allo sport; dopo una preghiera e una breve introduzione di benvenuto, il vescovo invita a sviluppare il concetto di radicare lo sport sul territorio.
Partendo dalla condizione delle famiglie e cercando risposte fondate, si è parlato del problema del volontariato e cercare situazioni nuove motivate dal fatto di lavorare Insieme.
Questo incontro rappresenta un piccolo passo, con la realtà del CSI centro sportivo italiano in ambito regionale con un approccio cristiano allo sport. Il vescovo presenta il relatore principale della serata, don Alessio Albertini Assistente nazionale del csi, che richiama subito il concetto dell’oratorio, diverso in ogni territorio italiano. Don Alessio ribadisce che attorno ad un tavolo non si diventa tutti uguali ma ci si confronta con il valore aggiunto della presenza del vescovo; ricorda e mostra il libro “dare il meglio di sé ” primo documento della Santa Sede sullo sport.
Parla della piccola catechesi sullo sport (“non accontentatevi di un pareggio mediocre” di Papa Francesco) ma fa un forte richiamo a una conversione pastorale della chiesa nei confronti dello sport, che è un’attività bella, non strumentale, *un luogo dove passano messaggi e valori* ma non sempre positivi. La chiesa deve andare in mondi che non hanno l’obbligo di convertire ma di condizionare, don Alessio vede una *chiesa in missione dove il nucleo centrale dello sport è la persona,* che deve sempre stare al centro dei progetti. Lo sport deve essere testa e corpo, mente (per pensare) corpo (con il cuore) e mani (nelle azioni che si fanno). Utilizzare lo sport per educare i ragazzi, essere un po’ profetici (che non vuol dire prevedere il futuro, ma credere così tanto in quello che si fa…..che diventa profetico).
Essere profetici contro la violenza magari mantenendo gesti di amicizia all’interno dei tornei, vincere senza eliminare l’altro. Accogliere tutti dove si trovano, aiutarli, fare un tratto di cammino con te che siano atleti, dirigenti, allenatori o genitori.
Don Alessio ha citato la diocesi di Milano dove insieme hanno fatto una carta d’intenti, il Natale dello sportivo, qualche pellegrinaggio coinvolgendo fit-walker o ciclisti, incontri formativi con gli allenatori.
Entrando più specificamente nel rapporto diocesi e sport, don Alessio propone una riflessione chiedendo che domanda vorresti fare al tuo Vescovo? Oppure di pensare a cosa lui vorrebbe chiedere ad ognuno di noi. Inizia un breve confronto tra i comitati presenti (Imperia, Chiavari e Genova) oltre ad esponenti della pastorale giovanile di Savona. Don Paolo Zanandreis (resp ufficio sport diocesi di Chiavari) propone di creare la rete dei contatti, coinvolgere persone e farsi conoscere, un modo per entrare in contatto con le tante società sportive che popolano il territorio. Organizzare manifestazioni promosse dalla diocesi, un cappello al di sopra delle società. *Usare lo sport come educazione per la vita* .
