Junior Tim Cup. Il calcio in oratorio ha un tridente da sogno

Junior Tim Cup. Il calcio in oratorio ha un tridente da sogno

«Il calcio è di chi lo ama», più dello spot, è il tanto sport che vi è dentro questa frase che mi piace sottolineare. Non è un gioco di parole ma la sintesi di una esperienza bellissima che negli anni ha permesso la realizzazione di un incontro fra estremi: dallo sport giovanile, in sviluppo, fatto da ragazze e ragazzi che aprono gli occhi al mondo, allo sport vissuto ai livelli della Serie A cioè, nel calcio, il “top dei top”. Questo incontro non può essere né casuale né realizzato alla buona, senza impegno. Ci vuole tanta professionalità, infatti, per far coesistere questi due mondi. Anzi, ci vuole tanto cuore per trovare il punto di connessione fra questi due modi distinti di vivere la prestazione sportiva. E così anche quest’anno scenderà in campo la Junior Tim Cup, con l’ormai celebre quanto rodato tridente formato da Centro Sportivo Italiano, Lega Serie A e Tim.
Il torneo di calcio riservato ai giovani calciatori under 14 delle città dove è presente una squadra di Serie A, prenderà il via e sarà ancora una volta un grande abbraccio fra lo sport professionistico e quello dei campetti oratoriali. Il bilancio ad oggi è straordinariamente positivo: dal 2012 sono 25.000 le partite che sono state disputate e oltre 64.000 i ragazzi partecipanti. La «Junior Tim Cup – Il calcio negli oratori», racconterà ancora una volta incredibili storie, i gol, i sorrisi, le emozioni, in questo progetto educativo che rappresenta il punto di incontro tra calcio professionistico e dilettantistico, parrocchiale, per promuovere un patrimonio di valori e che avvolgono tutti: i grandi (che spesso si emozionano) e i piccoli (che vivono come sospesi a un metro da terra, anzi a tre metri dal cielo, tanto vivono come un sogno questa bella esperienza). Quando ci si può avvicinare ai campioni del massimo campionato le gambe cominciano a tremare. Mi torna spesso negli occhi l’incontenibile e genuina gioia dei ragazzi finalisti allo Stadio Olimpico di Roma o a Coverciano un anno fa.
Questo incredibile torneo dalla forma quasi magica da anni regala sogni a tanti ragazzi e sa esaltare al meglio quei valori dello sport in oratorio da sempre luogo d’incontro, crescita educativa e sportiva oltre che fucina di tanti grandi sportivi. È bello trovare oggi in molte squadre di Serie A giovani campioni nati in oratorio e ad esso sempre affezionati. È bello anche pensare che le attività e lo svolgimento del torneo sono sostenuti in parte anche dalle multe comminate ai calciatori e alle società di Serie A dal Giudice Sportivo. Come a voler dire che anche i piccoli peccatucci del calcio di vertice possano convertirsi in bene, regalando entusiasmo e gioia a molte parrocchie. E forse è pure un messaggio di valenza morale, poiché la “pena” per atteggiamenti sbagliati si concretizza in qualcosa di buono.
Una bontà che in molte città si può anche toccare con mano, poichè grazie ai proventi di questo torneo sono stati realizzati o ristrutturati tanti campetti periferici in oratori bisognosi, da Scampia a Napoli, al Lagaccio di Genova come ad esempio anche al Brancaccio di Palermo.